D'accaio e di spada
si perpetrò la specie
di filza e giogo
la morte ci ferì
ma mai cedemmo
anime infinite
di colorar beltade
tra campi di papaveri
e strali di vendetta
quando la guerra gia'
fioriva ancora
e del senno ormai
nessuna traccia
solcava i cieli
e marte ancor tuonava.
Vissi di luce e amore
sotto l'ermete che mi fece
menestrello di parole
e vicario di un tempo a raccontare
quando ancora il blu aveva strisce
di nebule da formare
all'alba di un domani
Vissi di te
e mi varco' l'Achille
tra le pietre degli Achei
e il ferro dei germani
Vissi di Storia
E di storia vivo
con l'anima indomita
e due stelle tra le mani.
Per ricordare ancora...