mercoledì 1 febbraio 2012

Soffio

Di diamante e del mio nome
ho coperto la facciata
senza verso che la forca
si riveli inusitata

Sulle ali di falena
ho volato senza sosta
tra le cuspidi e le cime
di una strada mai composta

E nel sonno della sera
ho rinchiuso i sogni antichi
nell'essenza di rugiada
quella vita tosta e vera

Che mi ha fatto irriverente
sognatore e discordante
fin dal logico ansimare
della strenna di Natale

Non conosco il caval nero
ne la torre, aborro il male
me ne frego della massa
dell' accento e del plurale

Nei miei versi spacco il pelo
con la picca dell'errante
ma dal fondo dell'averno
resto sempre equidistante

Non la voglio la iattura
ne la fama di Nerone
quell' infame fregatura
che s' impalma col forcone

Volo alto e solitario
tra le anime mediane
non pretendo Cresi od ali
ricompense mai cercate

Solo virgole lasciate
tra le vite di chi amo
niente drammi o perfezioni
tatuaggi o segni antichi

E restare solo un soffio
nel respiro del creatore
quando l'anima si unisce
e dissolve ogni perchè...

Marco Casini
01/02/2012


2 commenti:

  1. ben ritrovato...
    caro Marco!
    Serenità
    :-)claudine

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  2. Ma bravissimo! :-D Questa è una poesia di quelle che piacciono a me: "musicali", con le rime giuste al posto giusto, e con un contenuto significativo ;-)

    Ben ritrovato caro Marco! Ancora di più perché ormai ti avevo messo tra i "dispersi"! ;-)

    ... e di Cristina, l'altra grande dispersa, che ne é? :-|

    www.wolfghost.com

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