E' quello che non dico o non so dire
che ho regalato al tempo e alla memoria
come un orpello futile e sbagliato
fatto di voli, sogni e di parole
E' questo volto odierno da corsaro
questo mio andare fuori dalle righe
che sposo oggi come soluzione
ad un sentire intriso di malia
Senza che posa me ne faccia scudo
rubo alla vita solo un non so che
rimando strali fatti di velluto
e ciocche di capelli appesi a un filo
E non mi stanca di morir d'essenza
ne di sgolarmi in futili facezie
se parlo raro dirimpetto al mondo
sparando al cielo facili idiozie
Nel contrappasso di un eccelso antico
che mi ritrovo come voce propria
non per mia scelta, ma comunque mio
ormai di pelle fuso e mai sfilato
Urlo, la rabbia che mi scoppia in petto
per non piagar la carne a morsi e graffi
nell'iraconda freccia di cupido
che proprio il cuore già mi dilaniò
E non ammetto ne' posso accettare
voci di genti che mi parlan dietro
se le mie scelte le ho compiute io
e non ho chiesto mai assistenza alcuna
Ma nell'andare mai ho rivolto prece..
Immagine del maestro Luis Royo